Al momento stai visualizzando Associazioni de consumatori: quali requisiti per la registrazione all'albo regionale?

E’ con grande piacere che condividiamo l’intervento di Antonio Mumolo, consigliere regionale :
 
Quali sono i requisiti che devono avere le associazioni dei consumatori che vogliono iscriversi al registro regionale e percepire contributi? Bisogna fare molta attenzione a non fare assistenzialismo e a tenere distinte le associazioni dagli studi legali. <<Oggi sono intervenuto su questo tema nel corso della Commissione regionale Politiche economiche>>- ci dice Mumolo.
+++Commercio. Sì in commissione a requisiti per iscrizione a registro regionale associazioni consumatori+++
Parere favorevole in commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri, ai requisiti individuati dalla Giunta per l’iscrizione nel registro regionale delle associazioni dei consumatori e degli utenti, al fine di percepire i contributi assegnati dalla Regione. Hanno votato a favore della delibera Pd e Si, astenuti Ln, M5s e Fdi-An. Numero minimo di iscritti alla data di presentazione della domanda o al 31 dicembre dell’anno precedente alla richiesta di conferma annuale di iscrizione al registro non inferiore allo 0,2 per mille della popolazione regionale; a decorrere dal 2021, la misura passa allo 0,5 per mille e si richiede una presenza sul territorio in almeno cinque province con un numero di iscritti non inferiore allo 0,2 per mille della popolazione di ciascuna di esse.
 
E, ancora, quota associativa annuale non inferiore a 2 euro e presenza sul territorio degli sportelli associativi in almeno cinque province in locali autonomi rispetto ad attività economiche, compresi studi professionali. Sono questi i principali requisiti che un’associazione di consumatori e utenti deve possedere per potersi iscrivere al registro regionale.
 
Gabriele Delmonte (M5s) ha criticato il requisito del numero degli iscritti e della quota associativa. Riguardo al primo, pur condividendo l’intento della Giunta di finanziare le realtà associative più strutturate, ha puntato il dito contro il parametro delle cinque province, che potrebbe limitare la crescita di nuove associazioni.
 
In merito alla seconda, ha sottolineato come 2 euro siano una cifra fin troppo simbolica. Raffaella Sensoli (M5s) si è associata alle critiche di Delmonte, esprimendo però apprezzamento per il recepimento, da parte della Giunta, di alcune proposte avanzate dai 5 stelle in occasione dell’approvazione della nuova legge regionale, in particolare l’ubicazione degli sportelli aperti al pubblico in locali autonomi.
 
Tommaso Foti (Fdi-An) ha presentato quattro proposte di modifica. Accolta quella finalizzata a per specificare che il parametro della popolazione è da intendersi ‘legale’ nella definizione che ne dà il ministero dell’Economia e delle finanze. Ritirate le altre, fra le quali una per portare da cinque a tre le province nelle quali devono essere presenti gli sportelli associativi e una per portare da 2 a 1 euro la quota associativa, secondo le disposizioni ministeriali. Per il Pd sono intervenuti Mirco Bagnari, che ha espresso apprezzamento per la gradualità introdotta dalla Giunta nell’applicazione del parametro relativo alla numerosità degli iscritti e alla loro distribuzione territoriale, utile per fare approfondimenti rigorosi, e Antonio Mumolo, che ha accolto con favore il criterio territoriale delle cinque province, necessario se non si vuole fare assistenzialismo, e l’ubicazione degli sportelli aperti al pubblico in locali autonomi, fondamentale per evitare commistioni in particolare con studi legali.
 
Ha espresso dubbi, invece, sulla quota associativa di 2 euro, giudicandola davvero troppo bassa.
 
“Realizzato nell’ ambito del Programma generale di intervento della Regione Emilia-Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello sviluppo economico. Ripartizione 2015″.
 
 

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