Al momento stai visualizzando Iva sulla TIA: facciamo il punto della situazione

A partire dal 1999 e negli anni successivi  molti Comuni hanno sostituito la Tassa Smaltimento Rifiuti Solidi Urbani con la Tariffa di Igiene Ambientale, come consentito dal “Decreto Ronchi”. Le principali differenze tra TARSU e TIA riguardano il calcolo del contributo che, nel caso della TARSU, è effettuato sulla base dei metri quadrati del proprio immobile (con una riduzione nel caso si viva da soli), mentre nel caso della TIA  è determinato da una quota fissa del servizio, ai quali si aggiunge una componente variabile legata al numero dei componenti del nucleo familiare.
Con il passaggio da “tassa” (TARSU) a “tariffa” (TIA), nei comuni dove è avvenuto, è stata applicata su quest’ultima l’IVA al 10%.
Nonostante la sentenza della Corte Costituzionale del luglio 2009 che ne dichiarava l’illegittimità , quasi tutti i comuni coinvolti continuano tuttora ad applicare  l’IVA.
La Cassazione, con sentenza dell’8 marzo 2012, ha confermato definitivamente l’illegittimità dell’IVA sulla TIA, che quindi è una “tassa” e non una “tariffa”; pertanto, sulla stessa non è applicabile l’IVA.
La sentenza smentisce e censura il comportamento del Governo precedente, che le aveva provate tutte per aggirare i diritti di 17 milioni di cittadini interessati.
Per rima cosa, il Governo ci aveva provato  “cambiando” nome alla TIA da Tariffa di Igiene Ambientale TIA 1 in Tariffa Integrata Ambientale TIA 2, etichettandola come prestazione di servizio su cui è applicabile l’IVA.
Mancando però il regolamento attuativo per la nuova TIA 2 il Governo aveva stabilito che ad essa andasse applicato il regolamento del 1999 della TIA 1, sulla quale l’IVA è stata dichiarata illegittima.
Federconsumatori Bologna ha fornito assistenza a migliaia di cittadini per la messa in mora, per la richiesta di rimborso e per la cessazione dell’assoggettamento all’ IVA della TIA. Nel 2011 Federconsumatori ha ottenuto  3 sentenze favorevoli dal Giudice di Pace di Genova, Prato ed Alessandria,  per i cittadini che hanno avviato cause civili e ottenuto il rimborso, ma solo per loro.
Diventa quindi sempre più evidente la necessità che il Governo Monti, che ha incassato come erario le quote di iva richieste illegittimamente, chiuda la vicenda una volta per tutte, dando finalmente piena applicazione alla sentenza della Corte costituzionale e della Cassazione, restituendo l’IVA pagata indebitamente da milioni di cittadini attraverso uno storno sulle future bollette o consentendo la detrazione dell’importo non dovuto nelle dichiarazioni dei redditi.
Intervento del Governo opportuno, anche perchè con il Decreto Legge del 6/12/2011 si istituisce il nuovo tributo per il servizio di smaltimento dei rifiuti e pertanto l’IVA dal 1/1/2013 non verrà più applicata.
La Federconsumatori dell’Emilia Romagna, in coerenza con l’obiettivo prioritario dell’associazione del rispetto dei diritti dei cittadini consumatori, metterà a disposizione i suoi Avvocati, per promuovere azioni legali attraverso ricorsi collettivi, per tutti i cittadini che riterranno opportuno avviare l’iniziativa di richiesta di rimborso, in quanto residenti nei Comuni interessati.
Si apre quindi una nuova fase, che ci vedrà lavorare insieme, come è stato per le richieste di messa in mora, con lo Spi/Cgil di Bologna, per l’informazione e la gestione dei ricorsi  che inoltreremo alle sedi giudiziarie competenti.

Maurizio Gentilini Presidente Federconsumatori Bologna
(Foto di epSos.de su Flickr.com)

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