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BOLLETTE ENERGIA ANCORA IN RIALZO.
DAL 1 LUGLIO  +44 EURO SU BASE ANNUA.
DA GENNAIO 2010 GLI AUMENTI AMMONTANO A BEN 170 EURO!

La bolletta annua del 2011, se continua questo trend di aumenti ininterrotti, raggiungerà il record raggiunto già nel 2009, quando una famiglia tipo con un consumo di 1.400 metri cubi ha pagato 1.114 euro. La spesa più alta registrata dal dopoguerra a oggi. Aumenti spaventosi i cui effetti si scaricheranno nell’inverno che ci attende.
Anche per l’energia elettrica, con l’aumento deciso dall’Authority, pari a 8 Euro annui la bolletta del 2011 raggiungerà il record storico registrato nel 2008.
La forte spesa annua è legata all’andamento del prezzo del petrolio al quale le tariffe del gas sono legate e indicizzate in modo improprio.
Le quotazioni del greggio sono passate dai 10 dollari del 1999 ai147 dollari del luglio 2008.
L’altalena dell’oro nero è continuata fino a raggiungere, oggi, la quotazione di circa 96 dollari al barile.
Con l’euro che si è recentemente deprezzato sul biglietto verde, le oscillazioni al rialzo del petrolio rappresentano un pericolo per i bilanci di milioni di famiglie già notevolmente falcidiati dalla grave recessione in atto.
Purtroppo non c’è solo il gioco della domanda e dell’offerta a tenere alto il prezzo del petrolio e le tensioni nei grandi paesi produttori. Ricordiamo da cinque anni a questa parte la speculazione finanziaria ha fatto la sua parte.
In questo contesto, chiediamo al governo misure urgenti e congiunturali, per il superamento dei ritardi “infrastrutturali”, favorendo l’aumento della capacità di importazione dei gasdotti, la costruzione di rigassificatori e di impianti di stoccaggio con le massime garanzie di sicurezza, per far fronte alla “modulazione stagionale”. Sono misure che, tra l’altro, possono limitare la nostra esposizione al ricatto da parte di paesi fornitori di materie prime, come purtroppo avviene puntualmente ogni anno. E’ fondamentale inoltre costruire un processo di concorrenza nel settore del gas ancora dominato dal monopolio dell’Eni nell’importazione della materia prima. Una condizione utile perché si sviluppi anche “a valle” una concorrenza vera sulle bollette del gas.
Chiediamo al Governo l’adozione di alcune misure urgenti per bloccare l’ulteriore aumento delle bollette.”
Innanzitutto è necessario ridurre l’eccessiva imposizione fiscale che incide su ogni metro cubo consumato per il 39% portandolo progressivamente verso la media europea che è del 20%. Si potrebbe per esempio prevedere un meccanismo di sterilizzazione automatica dell’Iva legata al crescere del costo della materia prima.
In ultimo il governo dovrebbe abolire la cosiddetta tassa sulla tassa, ovvero l’assoggettamento all’Iva delle imposte erariali e delle addizionali regionali, ponendo magari la questione in sede comunitaria.
(Foto di christian.senger su Flickr.com)

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